Ma da dove viene il nome CHOUFFE? Una domanda importante, perché la vendita di un prodotto inizia da un nome semplice da pronunciare”. – Chris Bauweraerts, co-fondatore del birrificio Achouffe (“My CHOUFFE Story” 2012)

 

“CHOUFFE non significa nulla!”

Durante una pausa pranzo, uno dei colleghi di Chris disse con la bocca piena “Dovresti chiamare la tua birra Oumpf!“. “Oumpf?” ribatté Chris. Il suo collega, dopo aver ingoiato il boccone, per la prima volta tirò fuori la parola “CHOUFFE”. Non significava assolutamente nulla, ma dopo averci dormito sopra per alcune notti e averci riflettuto parecchio, Chris si convinse a chiamarla così. L’altro socio-fondatore ebbe inizialmente la sua stessa reazione: “CHOUFFE non significa niente!“. Anche lui, tuttavia, dopo qualche notte di riflessione, cambiò idea.

Fu così che inventarono questa parola che non significa proprio nulla.

Probabilmente è la domanda che mi viene posta più spesso nella mia vita e che mi verrà posta più spesso anche in futuro” – Chris Bauweraerts, co-fondatore del birrificio Achouffe (“My CHOUFFE Story” 2012)

 

Perché uno gnomo?

“Non vogliamo monaci grassi sulla bottiglia!”

All’epoca (e a volte ancora oggi) le birre di gran carattere erano associate all’immagine di un’abbazia o di un monaco panciuto… anche se la bevanda non aveva origini religiose. I fondatori del Birrificio Chouffe optarono per qualcosa di diverso, qualcosa di più simpatico.

La perdita di un uomo è il guadagno di un altro

A seguito di una tromba d’aria che lunedì 20 settembre 1982 causò parecchi danni al piccolo villaggio ardennese di Léglise, fu organizzato un evento benefico con l’obiettivo di raccogliere fondi per aiutare le vittime del disastro. Tra queste iniziative, Chris vide in televisione un’asta con le opere di artisti locali. Fu allora che notò un acquerello raffigurante uno gnomo mentre spiava una fattoria attraverso l’erba alta.

“Uno gnomo sull’etichetta, questa sì che è un’idea!”

La prima illustrazione dello gnomo Marcel apparve quindi nell’aprile del 1983.